Speech Prodi voor Europees College in Parma: "de Europese lente, een nieuwe Grondwet" (it)

vrijdag 14 mei 2004, 1:54

La primavera dell'Europa

Dobbiamo fare di questa primavera la primavera dell'Europa. Dopo le celebrazioni dell'allargamento, dopo che dieci nuovi paesi hanno completato il loro cammino verso l'Unione, dopo che l'Europa è finalmente unificata, dobbiamo adesso lavorare, nelle poche settimane che ci restano, per assicurare il successo della Costituzione europea, che rappresenta l'approfondimento dell'Europa e fa da adeguato pendant all'allargamento.

L'allargamento e la Costituzione sono le due gambe su cui deve camminare la nuova Europa; senza Costituzione l'Unione è zoppa.

Gli ultimi mesi ci mostrano chiaramente l'importanza di una Costituzione europea:

Assicurare ad un'Europa di 25 paesi meccanismi di funzionamento che evitano di trasformare la forza potenziale dell'Unione in paralisi istituzionale;

Quadro non solo normativo, ma anche costitutivo, unico per tutti i cittadini dell'Unione è il punto di partenza per sviluppare ancor più il progetto di integrazione europea, basato sempre più su di uno spazio pubblico europeo, e su un sentimento di appartenenza all'Europa;

Costituzione necessaria premessa per arrivare ad un'Europa che parli con una "sola voce" nelle assise internazionali, che abbia una visione coerente del suo ruolo a livello globale;

ciò è oggi un vero bisogno impellente;

Lo dico non solo pensando all'Iraq, o al conflitto israelo-palestinese; lo dico pensando all'opportunità unica che l'Europa ha oggi di farsi promotrice di un'agenda di pace vera;

di favorire lo sviluppo di un sistema multilaterale efficace, basato sul dialogo interculturale;

ce n'è bisogno oggi e sempre più ce ne sarà bisogno, perché solo un'Europa unita può affrontare le sfide mondiali, contribuendo a dare un governo internazionale alla globalizzazione attraverso regole chiare e condivise da tutti;

solo un'Europa unita è in grado di far fronte a cambiamenti epocali, come quello che avviene nel settore tecnologico; o regolare e proporre soluzioni vantaggiose per tutti su temi come l'immigrazione, o la sicurezza;

La scorsa settimana la Commissione ha adottato la nuova comunicazione sulla politica di vicinato, che interessa tutto l'anello di paesi amici che vanno dal Marocco alla Russia; ancora una volta c'è bisogno dell'Europa unita per approfondire il dialogo con i paesi che fanno parte della politica di vicinato, e per far sì che possa a termine essere raggiunto l'obiettivo di "condividere tutto, tranne le istituzioni"

Dopo gli attentati di Madrid, abbiamo potuto constatare i costi della (ancora per poco, spero) mancata adozione della Costituzione europea;

L'11 marzo è stato l'11 settembre dell'Europa; l'Europa si è mostrata unita in quell'occasione, e siamo giunti fino ad "anticipare" l'applicazione della clausola di solidarietà contenuta nella Costituzione e che prevede che gli Stati membri si assistano l'un l'altro per rispondere alle nuove minacce derivanti dal terrorismo dirette contro le popolazioni e le istituzioni democratiche dell'Ue;

questo è giusto un piccolo esempio di quanto sia importante che in occasione del Consiglio europeo di giugno, appena dopo le elezioni europee, la Costituzione venga finalmente adottata.

La Costituzione non è una panacea; le leggi sono degli strumenti non dei fini; nessun testo risolve i problemi se non esiste una chiara volontà politica; e tuttavia la Costituzione è essenziale per assicurare che con la giusta volontà politica l'Europa possa compiere molti dei passi che ancora non sono stati compiuti;

oggi questa volontà politica i governi degli stati membri devono mostrarla rinunciando al loro tradizionale marchandage negoziale, rinunciando alla tradizionale miopia, e guardando piuttosto oltre l'interesse contingente, a quell'interesse collettivo, a quell'interesse comune, per il bene di tutti;

Auspico davvero che i nostri Capi di Stato e di governo possano essere ispirati dall'esempio di Schuman, di De Gasperi, di Adenauer, dall'esempio di Spaak e di Monnet, e comportarsi da statisti.

La Costituzione dell'Europa non può essere rigettata per il mancato accordo su piccole concessioni reciproche;

La situazione resta ancora difficile, ma non impossibile;

La presidenza irlandese sta lavorando bene, cercando soprattutto di ritoccare il meno possibile il testo elaborato dalla Convenzione, che era un ottimo testo;

I punti principali ancora in sospeso sono quattro:

Sistema di voto;

Taglia e composizione della Commissione;

Veti nazionali in alcuni settori;

Riferimento alle radici cristiane dell'Europa.

Sistema di voto

Evitare di rimettere in discussione l'equilibrio raggiunto in seno alla convenzione e basato sul doppio criterio in base al quale per l'adozione di una decisione è richiesta la metà del numero degli Stati che rappresentino almeno il 60% della popolazione;

La Commissione è preoccupata dai tentativi che giungono da più parti di rimettere in questione il voto a maggioranza in alcuni settori; il testo in circolazione e su cui si sta discutendo propone un ritorno mal celato all'unanimità nella cooperazione giudiziaria in materia penale e nell'armonizzazione delle regole di sicurezza sociale per gli europei che si stabiliscono in un altro stato membro;

In generale poi, c'è il rischio che venga limitata la portata della cosiddetta "passerella", il dispositivo introdotto nella costituzione secondo cui si potrà decidere all'unanimità di passare in alcuni settori al voto a maggioranza qualificata, senza che sia necessario operare una riforma dei trattati;

Taglia della Commissione

Questo è uno dei temi più delicati; la Commissione è l'origine della legislazione comunitaria; è al centro del triangolo istituzionale, tra Consiglio e Parlamento; ha ampi poteri in settori particolarmente delicati, come la concorrenza; è normale che la sua taglia e la sua composizione siano oggetto di forte contesa; per quanto mi riguarda non posso che ribadire quanto ho affermato ripetutamente in passato: un commissario per stato membro; è un principio che garantisce visibilità e legittimità alla Commissione; in futuro si potrebbe anche adottare una soluzione diversa, ma è necessario per il momento procedere con gradualità;

Veti nazionali

Su questo punto rischia di arenarsi tutto il negoziato in corso; su questo punto non esistono "buoni e cattivi"; esistono solo stati che cercano di difendere le proprie prerogative; anche stati che sono per tradizione particolarmente europeisti hanno messo sul tavolo richieste poco "europee"; su quali temi? Qualche esempio:

richieste di unanimità per il quadro finanziario che determina le spese di bilancio dell'Unione su più anni;

richiesta di ritirare al Parlamento europeo "l'ultima parola" nell'approvazione del bilancio annuale dell'Unione, che rappresenta una delle innovazioni più importanti che la Convenzione ha introdotto;

altri insistono per ridare agli stati un diritto di veto nelle negoziazioni commerciali internazionali che riguardano gli investimenti diretti all'estero;

altri chiedono il veto in materia di condizioni di sfruttamento delle risorse energetiche;

quest'ultimo caso indica bene i rischi della non adozione della Costituzione, oppure peggio, dell'adozione di una costituzione che è il frutto di negoziazioni al ribasso: concedere il veto unilaterale in quest'ultimo caso renderebbe impossibile per il futuro l'adozione di direttive già votate come quella sul funzionamento del mercato del gas naturale;

oltre al problema dei veti nazionali, esiste un problema di "trattative al rialzo"

ad esempio, si discute della lista delle regioni alle quali deve essere concessa un'attenzione particolare nel quadro della politica di coesione, e si parla di aggiungere "le regioni interessate da un processo di ristrutturazione industriale" questo perché ogni stato ha interesse a favorire le proprie regioni; ora, già la lista elaborata sotto presidenza italiana era lunga, e il rischio è che l'obiettivo stesso della coesione sia inficiato dalle ulteriori aggiunte;

il problema dei veti unilaterali significa che se ciascuno non fa uno sforzo importante per superare la propria posizione, allora abbiamo poche speranze di successo;

Radici cristiane dell'Europa

Anche su questo, come sul tema della taglia della Commissione ho avuto modo di esprimermi a più riprese;

L'eredità del Cristianesimo non può essere negata, e rappresenta forse la matrice storico-culturale che ha maggiormente influito sull'Europa come la conosciamo oggi; il riconoscimento delle radici cristiane non serve dirlo avviene nel momento in cui si afferma un'Europa multiculturale e multireligiosa, fondata sul rispetto di tutti i credi e di tutte le fedi, sul dialogo e la tolleranza;

Una volta adottata la Costituzione dovrà essere ratificata in tutti gli stati membri per entrare in vigore; la Commissione ha proposto che vi sia un "ratification day" un'unica data per tutta l'Europa, da Lisbona a Tallinn, da Roma a Stoccolma, in cui venga ratificata la costituzione.

In alcuni paesi si terrà ad un referendum Irlanda, Danimarca, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Repubblica ceca, Lussemburgo inoltre, Tony Blair ha già annunciato che un referendum sulla Costituzione sarà indetto in Gran Bretagna; si tratta di una mossa coraggiosa, che va apprezzata, ma che non deve essere utilizzata come arma negoziale impropria nella fase che precede l'adozione della Costituzione alla Conferenza intergovernativa;

Spingendoci oltre, potremmo dire che sarebbe perfino auspicabile un referendum in tutta l'Unione; un referendum unico, il primo referendum europeo.

Questo punto viene contestato sulla base dell'argomento che alcune procedure costituzionali nazionali non prevedono il referendum in tali casi; ma si tratta per l'appunto di un caso unico, di un atto costitutivo, di un atto che costituisce la comunità europea; ma forse i tempi oggi non sono ancora maturi;

Con un referendum la parola passerebbe ai cittadini; a quel punto sarebbe necessario e fondamentale spiegare bene il contenuto e tutte le implicazioni politiche di tale processo, che si tratti della "grande Europa", del nuovo sistema di governo europeo e del ruolo dell'Unione nel mondo;

Tale dibattito contribuirebbe grandemente all'opera di avvicinamento delle istituzioni comunitarie e dell'Europa in generale ai cittadini, opera cui la Commissione ha negli ultimi cinque anni lavorato costantemente, cui il "cantiere pubblico" della Convenzione ha contribuito, e che potrebbe porre una pietra importante verso la costruzione di un vero e proprio spazio politico europeo.

Oltre la Costituzione Europea

La costituzione dell'Europa rappresenta un passo fondamentale verso il nostro obiettivo principale: fare l'Europa politica.

Sviluppare il sistema politico dell'Unione: ci sono le premesse perché:

la costruzione dell'Europa non è più - né é più percepita come - una questione tecnica o di sola politica estera, ma come una questione altamente politica e di tipo costituzionale;

l'Europa di oggi si pone degli obiettivi esplicitamente politici e si presenta come la risposta al bisogno di agire in tutti quei settori in cui é sempre più sentita dai cittadini l'esigenza di un'azione più forte e più efficace rispetto a quella dei singoli Stati.

Per far questo, l'Europa avrà bisogno nel lungo periodo di rinnovare il suo metodo.

Sviluppare il sistema politico dell'Unione significherà andare oltre il metodo comunitario:

Vantaggio del Metodo comunitario è stato possibilità di "realizzazioni concrete e di fatto", ma_

_inadatto a far maturare la coscienza dell'Europa nei cittadini, creare un'identità europea;

Oggi lo difendiamo strenuamente, soprattutto di fronte a certi rigurgiti nazionali e a tentazioni puramente intergovernative; tuttavia, a termine, dovremo ripensare anche il metodo comunitario.

In questo contesto, è indispensabile che le elezioni europee abbiano "successo";

Successo alle elezioni europee significa non solo alto tasso di affluenza alle urne;

Significa parimenti condurre campagne elettorali europee su temi europei, in modo che le elezioni contribuiscano a sviluppare la coscienza civica del cittadino europeo, l'identità comune europea, e contribuiscano parimenti alla formazione di una vera classe dirigente e politica europea, di persone cioè "dedicate all'Europa", per formazione, passione, vocazione.

La stessa passione e la stessa vocazione che oggi vedo nei vostri sguardi, e che sento palpitare nei vostri cuori.